L’EPILESSIA E LA MALATTIA DI PARKINSON NELL’AMBULATORIO DELLA MEDICINA GENERALE

L’epilessia è un disturbo neurologico cronico, caratterizzato dall’occorrenza, il più delle volte imprevedibile, di crisi che si manifestano con segni e/o sintomi dovuti ad un’attività neuronale eccessiva ed ipersincrona.

L’epilessia è una delle malattie neurologiche più diffuse ed in Italia colpisce circa 500.000 persone, con una prevalenza pari al 4-8/1000/anno e tasso di incidenza grezza pari a 24-53/ 100.000/anno. Il trattamento con farmaci antiepilettici (FAE) è finalizzato a contrastare la ricorrenza delle crisi eliminandole o limitandone numero e gravità nel tempo. Non esistono regole rigide che indichino se e quando iniziare una terapia antiepilettica continuativa.

La scelta del tipo di terapia farmacologica può essere complessa e compete allo specialista, il quale deve individuare il farmaco o i farmaci in associazione più appropriati, considerando diverse variabili correlate al tipo di farmaco (efficacia, tollerabilità), al paziente (sesso, età, patologie, terapie associate, condizioni psicologiche e sociali), ed ai costi. Ma il paziente epilettico rimane comunque in carico al MMG, il quale deve condividere l’approccio diagnostico terapeutico e tale patologia.

La precocità dell’approccio diagnostico e l’ottimale sfruttamento delle risorse terapeutiche rivestono un’importanza rilevante nell’ottica di un’efficace gestione del paziente con Malattia di Parkinson (MP).

I principali segni clinici della MP sono causati da una deplezione di dopamina secondaria alla perdita dei neuroni pigmentati della sostanza nera nel sistema nervoso centrale. La terapia sostitutiva con levodopa resta ancora attualmente la modalità di trattamento principale nella MP, rappresentando il precursore per la produzione di dopamina cerebrale.

Dopo alcuni anni di risposta stabile alla terapia farmacologica, la maggior parte dei pazienti parkinsoniani presenta oscillazioni della risposta motoria e movimenti involontari abnormi, che sono ritenuti essere la conseguenza della breve emivita plasmatica della L-Dopa, associata alla progressiva riduzione della capacità di deposito di dopamina cerebrale ed alla modificazione dei recettori post-sinaptici dei nuclei della base.

Le fluttuazioni motorie e non-motorie L-Dopa dipendenti costituiscono uno dei maggiori ostacoli al conseguimento di un successo terapeutico nei pazienti con MP.

Pertanto, la COMEGEN, in collaborazione con la SIMG Napoli, ha strutturato un incontro formativo, accreditato ECM (6 crediti) che si terrà giovedì 5 dicembre  alle ore 19:30 presso la sede della cooperativa.

Relatori saranno la Dott.ssa Francesca Jacini, specialista in neurologia, ed il nostro Vincenzo Girardi.